Gioele Dix (al secolo Davide Ottolenghi) apre la stagione teatrale al Carbonetti di Broni con il suo “Onderod” (sabato 19 ottobre alle ore 21), titolo che rimanda ad una rivisitazione, in chiave comica, del classico “Sulla strada” di Jack Kerouac (datato 1951, poi pubblicato nel 1957).
E sono proprio il mito del ritorno alla campagna e il salutismo esasperato (e quindi alla libertà data dalla natura, fuori dalla cosiddetta civilizzazione) due degli snodi centrali della performance del comico milanese, assieme però anche all’assenza di senso civico e ai disservizi di aerei e treni. Disservizi che diventano devianze proprie della tanto sbandierata civilizzazione (intesa come vita cittadina). Ma Gioele Dix non si limiterà a beffeggiare i “tempi moderni”, ma riproporrà anche uno dei suoi cavalli di battaglia, che ha ben a che fare con la realtà contemporanea: l’automobilista, in chiave aggiornata rispetto al passato.
Ecco allora che “Onderod” (che altro non è che la storpiatura della dicitura inglese On the Road) diventa uno sguardo satirico, a tratti impietoso, sulle mode (più o meno passeggere) che animano l’Italia, sempre alla ricerca di un compromesso (siamo il paese dei tarallucci e vino) per accontentare tutti, un compromesso che tante volte finisce per accontentare nessuno.
Ad accompagnare Gioele Dix sul palco bronese ci sarà il chitarrista Savino Cesario, compositore eclettico che da anni affianca l’affabulatore meneghino.
T.M.